IL PROGETTO IUS - RISORSE UMANE

A partire dal 1997 e per la durata di circa tre lustri, le trentotto Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore, IUS, presenti in tre continenti, hanno sviluppato e realizzato un complesso ed innovativo lavoro di caratterizzazione identitaria e di strutturazione organizzativa.
All’interno di questo cantiere, la Fondazione Edulife è stata chiamata a realizzare un progetto di “ricerca-azione” sulle Risorse Umane delle Istituzioni, volto a costruire, in forma partecipata e condivisa, i profili di competenza dei tre protagonisti principali della comunità accademica: i docenti, i direttivi, gli amministrativi. Il lavoro si è sviluppato nell’arco di un triennio (2009 – 2011). I profili sono stati costruiti e sperimentati con un metodo di animazione volto a promuovere le Istituzioni coinvolte in comunità di pratica in apprendimento permanente.
I profili sono il risultato-prodotto di un lungo ed articolato percorso di formazione di tipo blended (presenza e distanza): sviluppato ed alimentato da un ambiente virtuale di apprendimento collaborativo (AVAC), sostenuto da un sistema metodologico di partecipazione e collaborazione basato sul costruttivismo socio-culturale.
I dati e gli indicatori, raccolti nel corso dei lavori e sottoposti ad analisi quali-quantitative, hanno generato una ricerca scientifica unica nel suo genere nel panorama mondiale delle università, che è stata pubblicata nel volume “Il Ciclo del Valore. Innovazione e qualità dell’insegnamento nella formazione superiore”, a cura di Piergiuseppe Ellerani (ed. Franco Angeli, Milano).
Questo progetto sulle Risorse Umane delle IUS è considerato come “punto di riferimento non eludibile” nel dibattito sulla riforma dei sistemi di Istruzione Superiore (U. Margiotta, in Prefazione alla citata ricerca). Le ragioni sono almeno tre.
In primo luogo, per il contesto: perché è stato realizzato da una rete confederata di istituzioni universitarie disseminate in vari continenti. Secondo l’UNESCO, non ci sono precedenti di tali dimensioni. La seconda ragione sta nell’idea focale” di dare valore e centralità allo studente per innovare la qualità dell’insegnamento universitario: passare da una docenza centrata sull’insegnamento ad uno stile e ad una strategia di docenza il cui impegno fondamentale è quello di favorire un apprendimento di qualità degli studenti. I docenti si trasformano così in “generatori di valore”: prima ancora di essere esperti accademici sono educatori con competenze distintive.
La prospettiva di questo modello educativo mette in evidenza la terza ragione, cioè la metodologia, definita Ciclo del Valore”, che ha orientato i partecipanti al progetto per tutta la sua durata. Rappresenta un modello, nato dall’esperienza pluriennale di Edulife, basata su sperimentazioni scientificamente fondate, per definire la “ modalità operativa funzionale ad ogni organizzazione per mettere al centro dell’attenzione la persona che si vuole servire con la propria proposta.…. Una sorta di guida affinché tutte le persone che ne hanno la responsabilità possano creare all’interno della propria organizzazione un circolo virtuoso di miglioramento continuo, centrato sulla promozione umana e professionale delle persone che compongono le diverse comunità in apprendimento permanente” (A. Vedovato, in Postfazione alla citata ricerca).
di Luciano Fiorese